Dall’Afghanistan all’Italia: la storia di emancipazione delle 10 giovani donne di Culture Builds the Future

Per tante ragazze, un triennio è il tempo in cui dedicarsi agli studi per conseguire la laurea triennale. Per le ragazze dell’Afghanistan, questi ultimi tre anni hanno invece segnato un cambiamento inimmaginabile per la vita di qualsiasi persona: assistere al capovolgimento del quotidiano all’interno del proprio Paese, tanto profondo da dover cercare una strada alternativa oltre confine. 

È la storia – tuttora in corso – delle 10 ragazze protagoniste di Culture Builds the Future, il progetto per l’emancipazione al femminile promosso da Fondazione Emmanuel e sostenuto anche da Fondazione CRT. Un’iniziativa che intreccia tre dei campi d’azione da sempre al centro dell’impegno di Fondazione CRT: emancipazione, valorizzazione dei talenti e sostegno ai soggetti in condizione di fragilità.

La salita al potere dei Talebani in Afghanistan nell’estate del 2021 ha segnato un punto di non ritorno, negando i diritti fondamentali e interrompendo qualsiasi sogno di autodeterminazione, specialmente se si parla di donne. In un sistema scolastico già fragile, le discipline religiose interpretate in chiave fondamentalista hanno sostituito gran parte delle altre materie, escludendo tutte le bambine e le ragazze sopra i 12 anni dall’accesso all’istruzione.

Grazie alle borse di studio di Culture Builds the Future, Hasina, Mina, Nilofar, Mursal, Juwairia, Sabera, Farzana, Maryam, Nazanin e Sabera hanno trovato un’alternativa per recuperare i loro sogni interrotti, continuando o riprendendo dall’inizio i propri studi qui in Italia. Atterrate a Roma tra il 23 e il 27 agosto 2021, oggi, dopo appena tre anni, parlano fluentemente l’italiano, si sono costruite una nuova rete di contatti e stanno completando un corso di laurea presso tre atenei: l’Università di Roma Tor Vergata, l’Università degli Studi di Firenze e l’Università degli Studi di Torino.

Tra loro, Hasina Razma, assegnataria della borsa di Fondazione CRT che insieme alle altre 9 studentesse ha condiviso la sua storia durante l’incontro del 26 giugno. Prima dell’estate 2021, Hasina studiava Scienze politiche delle relazioni internazionali all’Università di Kabul; a Torino, ha ricominciato dall’informatica, iscrivendosi al corso di Computer Science presso il Dipartimento di Informatica. 

Oltre al dari, la sua lingua madre, oggi Hasina parla urdu, inglese, pashto e italiano: “imparare l’italiano è stata un’importante sfida” ci ha raccontato “e gli esami universitari da superare ad ogni sessione sono stati un forte stimolo”. Spirito del progetto Culture Builds the Future è puntare sulle competenze e sull’istruzione, senza però dimenticare tutto il resto: “Grazie al progetto e a Operazione Diritto alla Mobilità Sicura anche i miei genitori hanno fatto il loro ingresso in Italia, seguendo tutte le procedure necessarie con i Ministeri e le ambasciate. Se ripenso a tre anni fa, ricordo una grande paura di fallire: oggi sono grata di aver intrapreso questa strada, certa che possa riservare grandi opportunità”.

Le prossime prospettive? La carriera nel digital, la partecipazione attiva a sostegno delle altre ragazze afghane, il vivere una vita normale “nella consapevolezza che nessuno può sapere cosa ci riserva il futuro, ma se abbiamo la possibilità di costruire un nostro percorso, gli obiettivi che ci poniamo possono sempre essere raggiunti”.

Culture Builds the Future è un progetto coordinato da Fondazione Emmanuel e sostenuto da CampusX, Fondazione CRT, EY Foundation EF, FAI – Fondation Assistance Internationale, Fondazione Alberto e Franca Riva EF, Fondazione Compagnia di San Paolo e REAM SGR.

 

Dall’Afghanistan all’Italia: la storia di emancipazione delle 10 giovani donne di Culture Builds the Future