Riuscireste a raggiungere un concerto in carrozzina? Quali e quanti ostacoli dovreste affrontare? Per mettersi alla prova c’è ora la Virtual Disability Experience (VDE), ovvero il primo videogioco di realtà virtuale che accompagna i giocatori in un vero e proprio viaggio di esplorazione della disabilità.
VDE – realizzato da Cross Media Europe in collaborazione con Tiny Bull Studios e con CPD, grazie al contributo della Regione Piemonte – è stato presentato in anteprima nell’ambito della “Città dell’Agenda della Disabilità”, un’area di 400 mq per giochi e attività esperienziali for all, realizzata da CPD con la collaborazione della Fondazione CRT al Torino Comics.
Come funziona VDE? Indossato un caschetto, il giocatore della Virtual Disability Experience, grazie alla realtà virtuale, potrà vivere a 360 gradi – in una decina di minuti circa – l’esperienza di una persona con disabilità che debba raggiungere un concerto: uscire di casa, riuscire a raggiungere lo stadio con i mezzi pubblici, superare gli ostacoli che restringono la viabilità del marciapiede o addirittura ne ostruiscono il percorso, insieme a tutte quelle situazioni che diventano ulteriori barriere architettoniche. Il gioco – sviluppato attraverso un processo di design che ha coinvolto direttamente la CPD e le persone con disabilità – ricrea stimoli uditivi e visivi e obbliga il giocatore a replicare il movimento necessario a far spostare la carrozzina.
VDE è stato inoltre realizzato con tutte le accortezze necessarie per mitigare il più possibile il problema della motion sickness o cinetosi e quindi tutti i possibili effetti collaterali.
“Gli ostacoli e le barriere sono spesso anche dentro di noi, non solo fuori. Realizzarlo può aiutare a ridurre quella distanza tra mondi e contesti che non dovrebbe esistere – afferma il Segretario Generale di Fondazione CRT Andrea Varese –. Portare l’inclusione al Torino Comics è un ulteriore passo verso quella società per tutti che Fondazione CRT e CPD, grazie al movimento dell’Agenda della Disabilità, stanno contribuendo a costruire grazie al coinvolgimento di tanti altri soggetti, dal mondo del non profit a quello delle istituzioni, dalla società civile alle aziende”.
“Oggi la tecnologia ci aiuta moltissimo nel superamento dei limiti e nel ridisegnare la forma delle nostre abilità e disabilità” – dichiara Giovanni Ferrero, direttore della CPD – Sono tante le applicazioni che si possono mettere in campo dal punto di vista della progettazione ed ideazione effettiva del gioco, dalla personalizzazione dei controlli dei video game alle opzioni di difficoltà, in modo che i giocatori possano scegliere il livello di gioco in base alle proprie esigenze. Poi ci può essere la sottotitolazione, la dimensione dei testi, fino al design flessibile e ai feedback visivi e audio più appropriati per dare ogni informazione possibile durante lo svolgimento del gioco. Fortunatamente sono sempre di più i video game che rispondono a queste caratteristiche. In realtà è la nuova frontiera del gioco che parte da un concetto molto semplice: mettersi nei panni degli altri”.